L’avete capito! Stiamo vivendo in una società dove vige la competizione con noi stessi e con gli altri. Siamo costantemente sottoposti a stimoli che incentivano il nostro “essere attivi e performanti”. I ritmi e la frenesia incalzano sollecitando l’utilizzo della nostra energia ben oltre le risorse fisiche, biologiche e psicologiche di cui disponiamo. Spesso rubiamo tempo al nostro sonno e stiamo andando incontro a disturbi e patologie che negli anni possono portare a malattie invalidanti (la scienza parla di Alzheimer).
Meno sonno vuol dire meno lucidità, meno attenzione, meno forza e motivazione, meno rendimento sia nella propria professione che nello studio. Ma il nostro corpo ha bisogno di sonno, ha bisogno attivare quei processi biologici fondamentali per la vita, nei tempi e nelle condizioni ideali per favorirli. La “quantità” minima di sonno per un buon ripristino è soggettiva e genetica. Oggi, manca quasi sempre la “qualità” del sonno e soprattutto vengono meno le condizioni ambientali per favorirlo e stimolarlo.
Da un pò di tempo sono presenti nel mercato le Smart Drug, farmaci per migliorare le prestazioni personali. Il loro uso sta crescendo a dismisura e per questo c’è preoccupazione ma, come per tutti i fenomeni di massa, non è facilmente controllabile.
Cosa porterà tutto questo? Lo vedremo nel tempo.
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